Oggi è il 13 luglio 2009, la data che avrebbe segnato il grande ritorno di MJ e l’inizio della più spettacolare serie di concerti della storia, il This Is It Concert Series.
Kenny Ortega, produttore dell’evento, ai funerali ha dichiarato che si trattava del più grande progetto di MJ che avrebbe segnato il suo trionfale ritorno sulla scena mondiale.
Ed invece, ci si ritrova semplicemente con il merchandising, la possibilità di ricevere il biglietto personalizzato (se lo si richiede, invece del rimborso), e con la speranza che vengano diffuse almeno le registrazioni delle prove dei concerti al più presto, giusto per farsi una minima idea di quello che sarebbe potuto essere.
Il DVD annunciato, comunque, sarebbe composto sempre da immagini delle prove, quando MJ non si esibiva di fronte al pubblico in delirio, quando non poteva interagire con i suoi fans e ricevere il loro sostegno, quando non c’era bisogno di dare il 100% perché si trattava pur sempre di prove senza pubblico.

A parte questo, è ancora altissima l’attenzione sugli sviluppi delle indagini, per capire i reali motivi che hanno causato la morte del Re del Pop.
A tal proposito, dopo le dichiarazioni di Joe Jackson, padre di MJ, il quale ha rivelato la sua convinzione che si sia trattato di omicidio, si aggiungono ora le dichiarazioni di La Toya Jackson, sorella di MJ, che ha dichiarato di sapere chi è stato a provocare la morte di MJ e per quale motivo.
«Michael è stato ucciso e non pensiamo che sia coinvolta una persona sola nell’omicidio – ha detto La Toya in un’intervista al settimanale britannico News of the World – si è trattato di una cospirazione per impadronirsi dei soldi di Michael».
«Michael valeva più di un miliardo di dollari, tenendo conto dei diritti sulle canzoni e l’immagine, e qualcuno lo ha ucciso per questo», ed ha aggiunto: «Valeva più da morto che da vivo».
«Cercavano di tenere lontano la famiglia ogni volta, persino mio padre. Michael veniva controllato. Nessuno poteva avvicinarlo»
, ha continuato, affermando che i responsabili hanno fatto in modo di isolarlo dalla famiglia e dagli amici. La morte provocata con le droghe rientrerebbe nel piano delle persone coinvolte nell’omicidio, le quali sono state spinte dalla volontà di impadronirsi del patrimonio da un miliardo di dollari di MJ.
Non essendo andati a buon fine i precedenti tentativi di distruggere il Re del Pop economicamente, qualcuno avrebbe deciso di giungere alla soluzione finale, in modo da evitare per sempre una ripresa di MJ con il sicuro successo del più grande show di tutti i tempi e tutto quello che ciò avrebbe comportato. Eliminato MJ, potrebbe essere più probabile che la quota del catalogo Sony/ATV possa essere venduta per coprire i debiti, non essendoci più MJ, che garantiva per i prestiti e che avrebbe potuto coprirli in qualunque modo, a partire dal This Is It.
«Non avrò pace fino a quando non li avrò inchiodati», ha promesso La Toya.

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Ecco una traduzione approssimativa di tutto ciò che avrebbe detto La Toya. Tratta da mjfc.net

"Credo che Michael sia stato assasinato, me lo sentivo dall’inizio. Non era coinvolta una sola persona, bensì una cospirazione di persone.
E’ stato un complotto per prendere i soldi di Michael.
Lui era una persona mite, riservata e amabile e la gente se n’è approfittata. La gente ha combattuto per stargli vicino, gente che non era veramente dalla sua parte. Michael valeva più di un bilione di dollari. Chiunque valga tanto, viene automaticamente circondato da gente avida."
La Toya continua descrivendo il fratello come la persona più sola al mondo e aggiunge che si era resa conto che Michael avrebbe voluto fare solo 10 concerti ma che le persone che gli stavano attorno lo avrebbero forzato a farne 50.
Ricorda, inoltre di aver visto nella sua camera da letto un’asta per flebo e diverse bombole d’ossigeno e dice: "Michael sapeva che non sarebbe mai arrivato ad avere i capelli bianchi, non voleva invecchiare."
Secondo La Toya, Michael, al momento del malore, è stato trovato nella camera del Dr. Murray e non nella sua stanza da letto.
Quando ha ricevuto la notizia della morte del fratello racconta:
"Mi sono quasi schiantata con la macchina. Mi sentivo le gambe deboli, non riuscivo nemmeno a spingere sul pedale dell’acceleratore. Una volta all’ospedale, ho sbagliato entrata ed ho implorato la sicurezza di aiutarmi perchè mi sentivo svenire. Finalmente mi portarono dove si trovava mio fratello, mia madre piangeva come anche i bambini di Michael.
Ho urlato, "E’ vero?" e lei mi ha risposto, "Sì, se n’è andato".
Continua l’intervista dicendo che Michael era solito tenere un milione di dollari in contanti a casa e che, invece subito dopo la sua morte non vi era nessuna traccia di denaro.
"Michael non sapeva gestire le sue finanze. Molta gente si è arricchita alle spalle di mio fratello.
Andrò fino in fondo a questa storia, non mi arrenderò fino a quando non troverò il responsabile della sua morte. Perchè lo hanno allontanato dalla sua famiglia? Voglio giustizia per Michael, non troverò pace fino a quando non scoprirò chi o cosa ha ucciso mio fratello".
Prosegue raccontando come ha permesso ai figli di Jackson di dare un ultimo saluto al loro papà:
"E’ stata Paris a voler vedere suo padre un’ultima volta. Quindi ho deciso di accompagnarli nella stanza. Aveva il viso coperto da un asciugamano. L’ho sollevata e Paris ha esclamato, "Oh papà, ti voglio bene".
Ci siamo abbracciati, poi l’ho baciato sulla fronte mentre i bambini gli tenevano le mani. Non sembrava affatto morto. Aveva gli occhi semichiusi, era come se stesse riposando.
I bambini, all’inizio, appena appresa la notizia, gridavano ma, una volta in quella stanza,smiser, si calmarono.
Ho chiesto loro, "Cosa volete dire a papà?" e così gli hanno detto alcune cose private.
Paris gli teneva la mano, eravamo tutti seduti attorno al suo letto.
Il suo petto era molto arrossato per via dei vari tentativi di rianimazione, non aveva trucco, era così bello. Non era calvo come tanti giornali hanno riportato. Stava bene.
Abbiamo pregato ad alta voce per circa mezz’ora. Quando siamo usciti dalla stanza i bambini non piangevano.
Da allora, Paris sembra avere più difficoltà dei fratelli nell’accettare la morte del padre. Indossa T-shirts di Michael ogni giorno e le pareti della sua camera sono ricoperte da posters e foto del suo papà. Gli scrive ancora lettere, lettere dolcissime in cui gli esprime tutto il suo amore. Michael ci diceva che Paris era solita scrivergli delle lettere. In una delle lettere della settimana scorsa, scrive: "Papà, non credo di esser stata molto bene oggi. Ho notato che Blanket sembra un pò triste.
Volevo capire perchè fosse triste ma non me l’ha detto. Credi di potermi aiutare a capire perchè è triste, perchè vorrei fosse felice come lo sono io e come lo sei tu".
Le sue lettere sono incredibili. Quando le leggi ti commuovi.
Credo che da grande diventerà un’entertainer. Canta sempre le canzoni di suo padre.
I ragazzi, cercano di farsi forza. Prince Michael non si sta sfogando come Paris. Dopo aver visto il corpo di suo padre all’ospedale, sembra esser diventato più forte. Non ha più pianto da quel giorno. Vorrei che piangesse, gli ho detto, "Fa bene piangere".
Blanket è adorabile e se la sta cavando bene".
La Toya rivela come Paris abbia voluto dare un ulteriore saluto a suo padre anche durante la cerimonia privata al Forest Lawn dove Michael giaceva nella sua bara. Prince e Blanket non sono voluti andare. Paris ha portato con sè una di quelle medagliette a forma di cuore fatte apposta per essere spezzate a metà, che cambiano colore al contatto con la pelle.
"Paris ha dato la collanina con metà del ciondolo a suo padre come regalo d’addio. Prima ha tentato di mettergliela al collo, ma non riuscendoci gliel’ha avvolta attorno ad un braccio.
Poi riavvicinando la sua metà di cuore a quella del padre, ha detto, "Papà, questo è per te".
Mi disse, "Voglio che una metà vada a papà ed io indosserò l’altra metà per sempre. Su papà sarà blu perchè è freddo. Su di me è viola.
Poi ha tirato fuori una busta piena di pietre preziose-giocattolo, mettendole sul petto di Michael e tutte attorno al suo corpo. E’ stato davvero commovente.
Michael indossava una giacca militare color crema adornata da perle, una cinta d’oro con una fibbia decorata da due angeli, un paio di pantaloni neri con paillettes, i suoi i classici guanti e occhiali da sole.
Era proprio il vero Michael, era favoloso."

Fonte: www.mjfanclub.net