Oramai il processo a Michael Jackson è terminato, ma siccome io non ho potuto partecipare alle manifestazioni per sostenerlo, ho deciso di scrivere i punti fondamentali che dimostrano la completa innocenza del re del pop.
Prima che iniziasse il processo pensavo che fosse colpevole e mi dispiaceva, ma non avevo approfondito. Da quando è iniziato il processo e ho sentito i primi testimoni dell’accusa, ho capito subito che tutte le accuse erano inventate.
Jackson aveva una decina di capi d’imputazione, tra cui molestie sessuali su minori e sequestro della famiglia accusatrice nel suo ranch. L’avvocato dell’accusa ha inventato tanti capi d’imputazione solo per avere più possibilità di far condannare l’imputato, poiché è risaputo l’odio che lui prova per la star americana. Nelle sue dichiarazioni, e nel suo discorso di apertura ha criticato anche il tipo di musica di Jackson, ma cosa c’entra il gusto musicale con il processo? È solo una prova del fatto che è contro Jackson dal 1990 e che vuole fare di tutto per vederlo distrutto.
La prima testimone è un’addetta alle pubbliche relazioni che parla del documentario Bashir, il famoso video che mise in cattiva luce Jackson. Lei dice di essere un esperta del settore, ma poi ammette che non aveva mai lavorato con un vip, e la sua inesperienza è evidente perché dopo solo 6 giorni viene licenziata.
Poi c’è la sorella dell’accusatore, che nel contro interrogatorio molte volte dice di non ricordare perché all’epoca era piccola, ma sono passati solo tre anni e ora ne ha 18! Dice di aver visto Jackson baciare in modo eccessivo l’accusatore sulla testa e sulle guance. Poi ammette che nei colloqui con le assistenti sociali lei e la madre mentirono su molti punti.
Il fratello minore di Gavin (l’accusatore) dice che Jackson mise a disposizione dei computer con collegamento internet con cui fece veder loro siti porno, diede loro da bere vino in lattina, ma lui non aveva mai assaggiato il vino e dice che sapeva di alcol denaturato… Dice di essere passato una volta davanti alla camera di Michael e di averlo visto con una mano nelle mutande di Gavin. Poi dice che è successo due volte e che Jackson non si accorse della sua presenza. Ma si contraddice quando afferma di aver sentito un campanello mentre era nel corridoio, poiché il ranch è pieno di allarmi e se qualcuno si trova nel corridoio Jackson ne è informato. In più viene dimostrato che in ogni deposizione cambia versione: una volta dice che Michael aveva la mano fuori dalle mutande, un’altra volta dice che Gavin era in pigiama, un’altra dice che la mano era sul sedere di Gavin. Ammette di aver mentito in altri interrogatori, cerca di negare di essere stato sorpreso a bere senza la presenza di Jackson. Poi cade anche nel tranello di Meserow, quando gli viene mostrata una copertina di una rivista che lui aveva ammesso di aver visto a Neverland, ma quando sente che la data della rivista è posteriore alla data in cui avevano lasciato il ranch resta spiazzato e cerca di rimediare dicendo di non aver detto di aver visto quella copertina ma di averne visto una simile. Nega di essere stato sorpreso a guardare siti porno senza Jackson perché dice che non c’erano computer a Neverland, e quello del fratello si ruppe… Dice che la sua famiglia era tenuta prigioniera a Neverland e non potevano sapere l’ora, ma poi ammette che potevano andare in giro per il parco e che in ogni stanza e anche all’esterno era pieno di orologi. Cerca di rimediare dicendo che segnavano l’ora sbagliata…
Gavin, l’accusatore, inizia la deposizione parlando della sua situazione familiare prima di andare a Neverland: i litigi dei genitori prima che si separassero, il padre che li picchiava, la casa composta da un monolocale con gli elettrodomestici in camera. Scopre il cancro, viene operato e quindi gli viene chiesto quali vip voleva conoscere, e tra questi scrive Michael Jackson. Dice che Jackson gli telefonò invitandolo a Neverland. Però dice che Michael non lo chiamò tante volte in ospedale, ma poi ammette che riceveva 3 telefonate a settimana. Cerca di rimediare dicendo che non era abbastanza per la sua mente di undicenne.
Racconta che lui e il fratello minore andavano a dormire nella camera di Jackson, nello stesso letto, e che agli assistenti sociali disse che non succedeva niente. Continua con la storia dell’alcol che gli veniva dato da Michael e che una volta lo fece sentir male. Parla del documentario Bashir, in cui lui appoggia la testa sulla spalla di Michael perché lo considerava il miglior amico, ma non sapeva che sarebbe andato in onda in tutto il mondo perché Michael gli aveva detto che era un provino per farlo diventare attore. Per il filmato di riparazione, dice che gli fu consegnato un foglio con quello che doveva dire di Jackson.
Non avendo un papà presente, iniziò a chiamare "papà" Michael, il quale di conseguenza lo chiamò "figlio". Dice di aver visto Michael nudo che gli disse che era una cosa normale e non si doveva preoccupare. Sostiene di essere stato istruito da lui sulla masturbazione e gli fu detto che chi non lo fa finisce per violentare una donna. Ma poi si viene a sapere che alla polizia disse che la nonna lo istruì sulla masturbazione, e che gli disse che chi non lo fa finisce per violentare una donna. Cerca di rimediare dicendo che entrambi gli parlarono dell’argomento, e che la nonna usò parole diverse (ma non è quello che risulta negli atti…).
Dice di non ricordare di aver detto al preside che Michael non lo aveva mai toccato sessualmente, ma poi con l’avvocato dell’accusa dice che lo aveva detto per non farsi prendere in giro dai compagni di scuola. Nega di aver detto che Michael non dava loro alcol. In più viene dimostrato che in ogni dichiarazione peggiora la versione dei fatti.
Siccome c’è anche la storia del sequestro di famiglia, a riguardo dice che sono fuggiti più volte da Neverland, ma non hanno mai chiamato la polizia, in più dice che la madre se ne voleva andare ma lui no perché si divertiva nel parco…
Nega che in presenza del bambino Rio abbia rubato alcol e 1 banconota da 1000 dollari dalla camera di MJ e di essersi masturbato davanti a lui.
Racconta che a Miami era arrabbiato perché non ci fu una conferenza stampa che lui voleva fare, ma poi dice che era una battuta. Dice di avere un amico poliziotto, a cui però non dissero di essere tenuti prigionieri a Neverland. Nega che un addetto di MJ lo scoprì con una bottiglia d’alcol, quando MJ non c’era. Nega di aver chiesto soldi all’attrice che fa la madre di Willy ne "il principe di Bel Air". Nega di aver colorato col pennarello le parti intime del manichino.
Nega di aver preso in giro MJ per il fatto di mettersi il trucco necessario per nascondere le macchie provocate da una malattia della pelle. Nega di aver parlato con altri avvocati sul fatto di denunciare MJ. Nega… Ma i verbali parlano chiaro!
Dice di non aver mai parlato con Jay Leno, il famoso presentatore, neanche a telefono. Poi però Leno viene chiamato a deporre e afferma di essere stato contattato da Gavin, il quale gli chiese dei soldi. La famiglia infatti pare che contattasse molte persone, famose e non, associazioni, l’assistenza sociale, per ricevere soldi.
Viene interrogato il sergente responsabile della perquisizione al ranch. Dice di aver perquisito il ranch e arrestato Michael il giorno stesso, senza aver prima raccolto prove o testimonianze, perché non voleva che sparissero eventuali prove. Ammette di aver rinvenuto biglietti in cui la famiglia accusatrice chiamava "mammina" o "papino" altre persone che loro consideravano membri della famiglia. Non risponde alle domande sul fatto che le riviste furono prese per analizzare le impronte digitali, ma non furono prese, anzi, le riviste furono consegnate a Gavin per riconoscerle senza fargli indossare i guanti. Ammette che nel suo interrogatorio Gavin disse di essere stato molestato prima del video di riparazione, e successe tra le 5 e le 7 volte. Mentre ora ha detto che le molestie avvennero negli ultimi mesi e non più di 2 volte…
Il pezzo forte è l’interrogatorio della madre di Gavin, che premette di appellarsi al 5° emendamento (facoltà di non rispondere) per quanto riguarda le false testimonianze all’assistenza sociale. Poi si è dimostrata ingestibile anche dall’avvocato dell’accusa, che neanche lui riusciva a farla rispondere alle sue domande. Comunque dichiara che Jackson le fece credere di essere in pericolo dopo il documentario di Bashir, e che Michael li voleva portare in Brasile. Aveva paura di essere portata via da un giorno all’altro, forse anche in mongolfiera (!), perciò al telefono, che secondo lei era controllato, lanciava messaggi ai famigliari e conoscenti in modo che se sparisse, gli altri potessero rimettere gli elementi in ordine e capire che fine aveva fatto…
È venuta fuori anche la storia di un precedente processo, in cui lei accusò il suo ex marito per maltrattamenti, e dopo una serie di contraddizioni si è capito che i lividi se li fece fare apposta per simulare le violenze. Ricevette un risarcimento, ma è risaputo che mentì.
Nel processo sono stati interrogati anche alcuni ex dipendenti di Jackson. Alcuni mettono in cattiva luce il ranch, come una domestica che dice che i bambini erano abbandonati a se stessi, non erano controllati e potevano fare qualunque cosa volessero. Altri cercano di mettere in cattiva luce Jackson dicendo di averlo visto molestare alcuni bambini (i quali si sono espressi dicendo che non sono stati molestati come vuole far credere l’accusa!). Esce fuori però che tutti questi ex dipendenti furono cacciati da Neverland perché rubarono del materiale. Riconosciuti colpevoli del reato furono condannati a risarcire Michael di una cifra enorme, che li costrinse a dichiarare bancarotta.
È stato anche chiamato un ventenne che, secondo l’accusa era stato molestato. Siccome ha dichiarato che non è avvenuto niente, l’avvocato accusatore ha detto che forse lui non ricordava di essere stato molestato da sveglio… Ma a questa affermazione il testimone ha ribattuto dicendo che se fosse successo qualcosa si sarebbe svegliato. L’accusa è rimasta zittita.
Ha deposto anche Macaulay Culkin che ha smentito un ex impiegato che aveva detto di aver visto Jackson molestare il giovane attore. Ha dichiarato infatti di non essere mai stato molestato.
Altri testimoni sono del tutto irrilevanti, come uno psicologo chiamato dall’accusa per dimostrare che i bambini molestati spesso dicono alcune bugie. Però nel contro interrogatorio dice che una gran parte di bambini inventa le molestie… Questo testimone non è servito a nessuno dei due, anche perché le statistiche non dimostrano la verità.
Una guardia ha dichiarato che in bacheca fu affisso un avviso in cui veniva vietato di far uscire Gavin dal parco, ma poi dichiara che tutti i bambini non potevano allontanarsi dal parco, a meno che non fossero accompagnati dai genitori. Quindi, sebbene fosse stato scritto, la regola era quella.
Il processo è durato 3 mesi. Le testimonianze sono state molte di più di quelle che ho elencato, gli argomenti anche, sebbene a volte erano irrilevanti. Comunque sia, ho scritto le testimonianze fondamentali: la famiglia accusatrice che però si è dimostrata non credibile, infatti si sono contraddetti in moltissimi casi. Era inutile parlare anche delle accuse per molestie di bambini i quali hanno personalmente smentito ogni cosa.
In conclusione Michael Jackson è innocente, ed è evidente al 100%, perciò non bisogna mai dare le cose per scontato. Come ho detto, prima del processo ero deluso perché pensavo fosse colpevole, ma seguendo il caso si è scoperta la sua innocenza.
Per il fatto che dorme nel letto con altri bambini, può sembrare strano a chi non conosce Jackson. Ma guardando la storia della sua vita si capisce il perché soffra della sindrome di Peter Pan. A 11 anni era già impegnato in tour per tutti gli Stati Uniti col suo gruppo "Jackson Five". Quindi, come anche lui ha dichiarato, è stato privato della sua infanzia. Per questo è rimasto con una mentalità da adolescente, per cui se dorme nel letto insieme ad amici non vuol dire che abbia fatto cose scabrose. Come anche alcuni esperti hanno affermato, fosse stato un altro sarebbe stato anormale, ma bisogna sempre guardare la persona. Michael Jackson è l’unico che può aver dormito con bambini senza aver fatto niente di male.